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Intervista alla Prof.ssa Alessandra Fabi - Responsabile UOSD Medicina di Precisione
in Senologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, Roma
“L'importanza di un approccio
multidisciplinare integrato”
Quali altre figure professionali si affiancano all’oncologo
nella gestione della donna in cura e della sua qualità di vita?
L’oncologo è sempre la figura di riferimento per la donna in cura. Sin da subito siamo soliti fare quello che potremmo chiamare un “sexual triage” per delineare il quadro delle eventuali problematiche fisiche ed emotive della donna rispetto al tema e della sessualità. Ma oggi più che mai diventa fondamentale potersi avvalere di un approccio multidisciplinare e integrato e quindi del supporto di diverse figure professionali specializzate per gestire il benessere psicofisico della donna e migliorare la qualità di vita.
L'oncologo diventa come un direttore di orchestra che fa suonare i diversi strumenti in base alle diverse esigenze e necessità delle donne. Ed ecco che allora diventa importante la figura dello psico-oncologo, per quanto riguarda il benessere psicologico della donna; dall'esperto di terapie integrate, per cercare di migliorare la qualita della vita nel quotidiano; del ginecologo, per tutto quello che ha a che fare con le patologie del sistema genitourinario; del sessuologo, per la parte che riguarda proprio la riscoperta della coppia. Ognuno di loro, per la propria disciplina e competenza, accompagna la donna in un percorso personale e sociale, attraverso un’integrazione delle terapie, che la faccia realmente vivere e non solo sopravvivere.
Quali sono i principali effetti collaterali delle terapie
e le conseguenti ricadute su femminilità, estetica e sessualità?
Le terapie attuali per il cancro al seno sono associate a meno effetti collaterali rispetto al passato. È importante quindi, informare la paziente di quanto questo abbia un impatto positivo sulla sua qualità di vita.
Certo, alcuni effetti collaterali rimangono, come per esempio la caduta dei capelli: è un problema di immagine, è la cicatrice esterna, visibile agli altri e incide negativamente sulla percezione di sé e della propria femminilità.
Però, in generale, la riduzione degli effetti collaterali può migliorare l'adesione ai trattamenti, influisce sullo spirito, su come affrontarli.
Rispetto al tema della sessualità e dell'intimità è fondamentale instaurare un dialogo aperto con la paziente per comprendere le sue specifiche problematiche e decidere insieme come affrontarle.
L'oncologo si occupa sia della parte clinica che di quella emotiva. Inizialmente, si possono consigliare terapie di base come l'utilizzo di ovuli, creme idratanti, trattamenti per le vampate di calore e integratori naturali per migliorare l'umore,
al fine di alleviare i sintomi fisici.
E poi piano piano si porta la donna alla consapevolezza del problema, a farla parlare della situazione emotiva
e a metterla di fronte al fatto che le cose a livello intimo e sessuale possono cambiare. Ogni donna è diversa, ci sono
donne che non presentano nessuna problematica e altre che invece sviluppano diverse sintomatologie.
Il dialogo con la paziente è fondamentale. Nella mia pratica clinica sono solita fare con loro i test sulla qualità di vita e
suggerisco a tutti di farlo insieme alle pazienti perché ci si rende conto di tutte le problematiche che la donna può
presentare sia a livello fisico sia psicologico.
I contenuti di questo Sito Web sono di natura puramente informativa.
È opportuno consultare sempre un medico prima di prendere qualunque decisione circa il proprio stile di vita.
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