Figure di sostegno, conforto, affetto: sono i genitori e i nonni, che tutto il mondo ha di recente celebrato in occasione della Giornata mondiale dei nonni e degli anziani del 23 luglio.
In questa ricorrenza è importante ricordare che l’età porta con sé non solo un campionario di ricordi, ma anche difficoltà legate all'invecchiamento dell'organismo: soprattutto, occorre prestare attenzione al fenomeno della immunosenescenza, ovvero al progressivo abbassamento delle difese immunitarie.
Proprio per questo, anche a questa età la prevenzione gioca un ruolo molto importante perché permette di “giocare d’anticipo” su alcune malattie a cui gli anziani sono esposti e sulle complicazioni più gravi.
Sono tre le attività principali su cui si gioca la prevenzione.
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Attività fisica: le linee guida dell’OMS raccomandano di svolgere attività fisica anche dopo i 65 anni. In particolare, l’attività fisica raccomandata è quella aerobica di intensità moderata per almeno 150-300 minuti o attività fisica aerobica intensa per 75-150 minuti a settimana. L'attività fisica consente di diminuire il rischio di sviluppare condizioni comuni nella terza età, quali: osteoporosi, cardiopatie, malattie vascolari.
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Contrasto alle infezioni: le persone in età avanzata sono particolarmente esposte al rischio di infezioni, sia a causa della fragilità del loro sistema immunitario sia perché i ricoveri ospedalieri sono più frequenti, così come la permanenza in apposite residenze per anziani.
Due sono in particolare le infezioni che minacciano la salute degli anziani: la polmonite pneumococcica, che ogni anno ogni anno fa registrare oltre 8.000 decessi nella popolazione over 70, e – negli ultimi anni – il COVID19, che nella forma severa colpisce con maggiore frequenza gli anziani.
La prevenzione passa, in questo caso, anche attraverso la vaccinazione.
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Nutrizione: qualitativamente, la dieta ideale delle persone anziane non cambia in modo significativo rispetto alla dieta di un adulto più giovane. Il fabbisogno energetico e l'appetito, però, possono diminuire a causa di alterazioni sensoriali, difficoltà di masticazione e cambiamenti nell'apparato gastroenterico.
Non esistono alimenti che, da soli, racchiudano tutte le quantità di ciascun nutriente: quindi il miglior modo per garantire un apporto nutrizionale adeguato consiste nel variare i cibi che si mettono a tavola. È importante quindi seguire una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdura di stagione e con pochi zuccheri (gli anziani sono particolarmente soggetti a diabete di tipo 2).
Anche in questa fase della vita è importante tenere d'occhio il peso corporeo: in particolare, il rischio è quello di andare incontro ai rischi legati a malnutrizione per difetto.