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Prevenzione, il rapporto del Censis: “Aumenta la fiducia degli italiani nei vaccini”

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8 luglio 2025

Migliorano informazione e fiducia ma una percezione del rischio ridotta e un’informazione che confonde condizionano ancora l’adesione.

È quanto emerge dall’indagine del Censis «I nuovi tratti della vaccinazione in Italia» realizzata grazie al supporto non condizionante di Pfizer Srl, su un campione di 1.462 italiani dai 18 anni in su.

Secondo l’Istituto di ricerca, le persone che dichiarano di avere piena fiducia nelle vaccinazioni sono raddoppiate: dal 22% del 2014 si è passati a una percentuale del 43%. A fare da “traino”, le nuove abitudini acquisite dagli italiani a seguito dell’adesione in massa alla vaccinazione anti-Covid.

6 italiani su 10 pensano che sia più rischioso non vaccinarsi e oltre 5 su 10 si sono dichiarati disponibili a fare una dose in più se in questo modo si aumenta la copertura e l’efficacia. Soltanto il 22% si dice contrario ai vaccini.

Sebbene la maggioranza degli italiani si ritenga ben informata sulle vaccinazioni, risulta ancora troppo bassa l’adesione negli ultimi 3 anni a vaccini che non siano quelli anti-Covid o quello anti-influenzale, anche tra i soggetti più fragili, come i pazienti cronici.

A pesare, una bassa percezione del rischio e un sovraccarico di informazioni che causa confusione. La pensa così il circa il 40% degli italiani, secondo cui le informazioni a disposizione sono tante, ma a volte poco chiare e contraddittorie.

Inoltre, dopo la pandemia è presente una sorta di stanchezza rispetto a quanto vissuto che si estende anche alle vaccinazioni, che pure sono riconosciute come un’arma strategica.

Cosa fare per superare queste contraddizioni?
Tra le azioni proposte dagli italiani per migliorare l’adesione alle vaccinazioni siano indicate due strategie principali:
- Potenziare la funzione di informazione e consulenza dei professionisti sanitari, anche migliorando la loro formazione in materia di vaccinazioni.
- Intervenire sulla dimensione organizzativa e logistica, ampliando ad esempio le possibilità di vaccinarsi a domicilio per i più fragili, migliorando la funzionalità dei servizi vaccinali delle Asl e allargano il ventaglio dei luoghi in cui effettuare le vaccinazioni.

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